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CNN: kill Internet Explorer 6Internet Explorer sta perdendo rapidamente il favore degli utenti, ma nelle grandi aziende, le sue quote di mercato tengono ancora - soprattutto IE6.

Perché?

Le aziende – in special modo le grandi aziende – anche nel 2010 sono in gran parte dipendenti dall’utilizzo di Windows XP e soprattutto Internet Explorer 6 il famoso e famigerato browser di Microsoft.

Secondo lo studio “Solving the IE6 Dilemma for Windows 7” della Gartner Inc. – nota società di consulenza e ricerca – almeno una grande azienda su cinque dovrà prevedere un budget extra e numerosi problemi tecnici se vuole migrare al nuovo "Windows 7".
La causa? Problemi di dipendenza con Internet Explorer 6.

Anche conosciuto con il nome di IE6, questo browser vecchio di oltre nove anni è probabilmente il più vetusto pezzo di software che ancora viene utilizzato per navigare sul web e le aziende che si stanno cimentando alla migrazione da "Windows XP" a "Windows 7" stanno passando dei momenti difficili. Questa in sostanza la conclusione a cui arriva l’analisi di Gartner.

Governo tedesco: non usate Internet ExplorerNonostante anche Microsoft abbia pubblicamente dichiarato che vorrebbe IE6 morto e sepolto, a causa degli irrisolvibili problemi di sicurezza, la società deve però contribuire in prima persona a risolvere questo problema creato proprio da lei con l’introduzione di un browser completamente non rispettoso degli standard web e così vulnerabile agli attacchi di virus e hacker.

Un problema, quello della sicurezza, molto sentito al punto che persino due governi europei, quello tedesco e successivamente quello francese hanno preso posizione contro Internet Explorer.

Successivamente al suo rilascio, Microsoft (per tentare di imporre uno standard proprietario al fine di tagliare fuori la concorrenza) fece pressione sulle imprese affinché sviluppassero applicazioni specifiche e compatibili solo con IE6 – ha dichiarato Michael Silver di Gartner.

Secondo Gartner, i problemi di compatibilità di IE6 causeranno ad almeno una azienda su cinque grandi problemi che si tradurranno in tempi più lunghi del previsto e budget più alti di quanto non preventivato inizialmente per i loro progetti di migrazione a Windows 7.

I danni del software obsoleto

Ma non è tutto, in un secondo rapporto datato Ottobre 2010, la società di analisi stima che il software obsoleto come ad esempio IE6 ha creato ai reparti IT a livello globale un debito di oltre 500 miliardi di dollari.

IE6 non è sicuroGartner definisce il "debito IT" come il costo degli oneri di manutenzione che sarebbero necessari per portare il portafoglio di applicazioni aziendali ad uno stato di pieno supporto e funzionalità in modo da essere compatibili con i nuovi browser e standard.

Negli ultimi anni la maggior parte del budget dedicato al reparto IT si è spostato in maniera sproporzionata sulle attività di manutenzione, cioè gli aggiornamenti che tengono il portafoglio di applicazioni aggiornate e pienamente supportate. Questo non sarebbe un problema se si trattasse di una misura straordinaria per un anno, o anche in due anni, ma questo avviene oramai in maniera consecutiva anno dopo anno, il perpetuarsi di questa condizione espone a rischi significativi di invecchiamento delle applicazioni del portafoglio aziendale.

Gli analisti di Gartner hanno definito questo accumulo di "responsabilità differita" come un debito contratto negli anni precedenti, che dovrà essere ripagato in un prossimo futuro. Questo "debito IT" è un rischio latente per molte imprese. Naturalmente, vista la situazione economica, molte aziende non possono permettersi di aggiornare il vecchio software, per questo Gartner prevede che il debito totale dell’IT salirà a circa 1.000 miliardi dollari entro il 2015, e assieme al debito salirà anche il rischio per le aziende.

Microsoft ha bisogno di esplorare tutte le strade che tendano ad agevolare la transizione fuori da IE6” – ha precisato Gartner sottolineando come sia, ovviamente nel suo interesse, e assolutamente necessario per l’azienda di Redmond tentare di abbassare il più possibile le barriere nell'adozione di Windows 7 in questo momento.

Wikipedia e IE6Le ultime statistiche di “Net Applications” danno una quota di utilizzo IE6 pari al 15,6%, il che lo porta ad essere ancora il terzo browser più usato al mondo.

Nei periodi festivi e nei weekend però la quota di utilizzo del browser si riduce drammaticamente ad un 5% del totale, questo da un quadro della preoccupante situazione che le aziende si trovano a gestire.

La ragione della dipendenza, o lock-in aziendale, per IE6 risiede nel fatto che molte delle imprese nel corso degli anni hanno sviluppato software commerciale o applicazioni interne riguardanti le loro intranet/extranet usando funzioni esclusivamente compatibili solo con quel browser.

Le imprese che sono tutt'oggi costrette ad IE6 – spiega Gartner – hanno circa il 40% delle proprie web-application aziendali sviluppate con codice che non viene eseguito e riconosciuto su IE8 (la versione fornita con Windows 7).

RIP IE6Così molte aziende di fronte a una decisione difficile: spendere tempo e denaro per aggiornare le proprie applicazioni in modo che lavorino sui nuovi browser, decidono di rimanere al palo con Windows XP e IE6.

Ma Windows XP non vivrà per sempre, andrà in pensione nell’aprile 2014, Microsoft interromperà qualsiasi supporto, esponendo le imprese al rischio di essere vulnerabili ad attacchi informatici se decidessero di non abbandonarlo.

La necessità di aggiornare o abbandonare Internet Explorer non è quindi un capriccio ma un’esigenza sempre più sentita e stringente a causa dei problemi di sicurezza e del suo mancato supporto ai più recenti standard di realizzazione di siti internet, vero e proprio incubo per chi sviluppa sul web.


La campagnia "Internet Explorer 6 deve morire"

Google, nel luglio del 2009, ha deciso di avviare una campagna contro IE6 inizialmente eliminando il supporto per YouTube e che porterà gradualmente l’azienda a non supportare più Internet Explorer 6 per tutti i suoi servizi online, come ad esempio Google Docs, dal 1 marzo 2010.

ComPart Multimedia per questa ragione ha deciso di non supportare, o meglio fornire un supporto minimo ad Internet Explorer 6 sul suo sito nonostante si rivolga proprio ad un target di clienti che purtroppo loro malgrado ancora lo utilizzano.

Da allora tutto il “Web più attivo” si sta unendo alla battaglia di Google con lo slogan; “IE6 Must Die”. In realtà fu Google ad unirsi alla guerra anti-IE6, ma la sua discesa in campo provocò un rinnovato slancio alla lotta.

Anche Wikipedia e Facebook hanno annunciato la fine del supporto ad IE6, il quotidiano inglese “The Inquirer” arriva addirittura a titolare esplicitamente un articolo: “Kill IE6uccidete IE6. Anche altre importanti riviste di settore come ComputerWorld USA suggeriscono a tutti gli sviluppatori web di unirsi alla battaglia inserendo nei loro siti un banner in caso di IE6 che recita: “State utilizzando IE6 un browser obsoleto. Per favore, passate ad un browser più moderno per la tua sicurezza e una migliore esperienza sul web.

Microsoft non ha imparato dai suoi errori

IE6 wanted deadPer le aziende che meditano l’abbandono di IE6 riscrivere le applicazioni proprietarie in modo che possano girare con IE8 è sicuramente la soluzione più sicura, ma anche la più costosa. Soluzioni alternative, quindi temporanee, ma più economiche hanno invece un pericoloso rovescio della medaglia, ha dichiarato Gartner.

La più promettente di queste è quella di utilizzare strumenti di virtualizzazione, “virtualizzando” però solo IE6 e non un intero un sistema operativo in modo che possa essere eseguito in Windows 7.

Microsoft però, incredibilmente, si oppone alla virtualizzazione di IE6 perché afferma questo sia una violazione degli accordi di licenza.

La vicenda non ha ancora trovato posto in qualche tribunale - Microsoft infatti non ha fatto causa a vendor come Symantec e VMware che forniscono strumenti di virtualizzazione delle applicazioni - ma l'incertezza rende le aziende molto nervose.

KILL BILL IE6É ironico che Microsoft si opponga a metodi che aiutino le aziende ad accelerare il passaggio a Windows 7”– ha affermato Gartner in una nota della sua ricerca. “Microsoft deve fare di più per aiutare le azienda con i loro problemi riguardo ad IE6 che Microsoft stessa ha causato”.

Se Microsoft non vuole che i clienti virtualizzino IE6, allora dovrebbe aiutarli in altri modi, magari scontando pesantemente o addirittura regalando Windows Server 2003 con relative licenze client associate, in modo che le aziende possano accedere a IE6 - e solo al browser - fino ad aprile 2014 attraverso Terminal Server.

Le imprese hanno bisogno di risolvere il “problema IE6” e iniziare la loro migrazione a Windows 7 il più presto possibile – conclude Gartner – e Microsoft deve fare di più per aiutarle”.