I PC tradizionali non saranno più il centro della vita digitale, la realizzazione dei futuri siti web passerà per tablet e smartphone
L'era dei PC sta giungendo al termine. Questo in sostanza l'ammonimento che IDC lancia come conclusione di una ricerca svolta in questi giorni. Per la precisione IDC prevede che nei prossimi 18 mesi le vendite di smartphone, tablet e altri dispositivi mobili supererà quella dei più tradizionali PC. Una svolta epocale che segnerebbe la fine della storia informatica targata anni '80 e l'inizio di una nuova era.
Una nuova era che non riguarda solo il mondo informatico, ma investirà come uno tsunami tutto il settore della comunicazione e tutte quelle aziende che negli ultimi anni hanno investito in una forte presenza sul web come canale di promozione del proprio brand.
Le stime di IDC parlano di oltre 377 milioni di dispositivi mobili venduti entro il 2011 e di 462 milioni nell'anno successivo. Le vendite di PC tradizionali invece, nonostante la crescita del settore, registrerebbero rispettivamente 365 e 448 milioni negli stessi anni, da qui il sorpasso dei dispositivi mobili entro i prossimi 18 mesi.
In realtà più che di fine di un'epoca, quello che si andrebbe delineando nei prossimi mesi sarebbe un affiancamento del mercato mobile a quello consolidato dei PC tradizionali, quindi in termini tecnici si tratterebbe di una estensione del mercato, dato che i device mobili non verranno usati per sostituire i PC ma per affiancarli.
Una nuova sfida: marketing di prossimità e realtà aumentata
Nuove e interessanti opportunità di marketing si aprono quindi per le imprese che vedranno allargarsi le possibilità di promozione dei loro prodotti e servizi. Il mercato dei dispositivi mobili offrirà opportunità inedite immaginate finora solo in qualche film di fantascienza, termini come "marketing di prossimità" e "realtà aumentata" diventeranno molto comuni nel prossimo futuro.
Questo però richiederà da parte delle aziende una capacità di adattamento al nuovo mercato molto maggiore di quanto sino a oggi richiesto, il rischio è che in questo scenario di rapida trasformazione emergeranno nuove società, altre si trasformeranno attraverso l'incorporazione di concorrenti e partner mentre i meno veloci ad accogliere questo cambiamento rischieranno di non adattarsi e sparire.
Ma che cosa significa tutto questo? E cosa cambierà di preciso nel modo di comunicare delle aziende in un prossimo futuro?
Valutare bene quali tecnlogie usare per il proprio sito internet
La prima cosa che andrà valutata sarà il diverso approccio che l'utente consumatore avrà con il PC tradizionale, che sarà sempre più limitato a compiti ben specifici e dedicati rispetto all'attività giornaliera di business o ludica che invece prevarrà sui nuovi dispositivi. Del resto anche chi sta scrivendo l'articolo che state leggendo in questo momento lo sta facendo da un dispositivo mobile, un iPad per la precisione.
Se sul PC si passerà sempre meno tempo, sia al lavoro che a casa, la scelta delle tecnologie da utilizzare dovrà essere rivista attentamente. I siti Internet che per loro natura istituzionale devono trasmettere appeal non potranno continuare a usare in maniera eccessiva contenuti in Flash capaci di mettere in crisi l’hardware limitato di tablet e smartphone consumandone per di più la batteria, anche i tempi e la velocità di caricamento torneranno a essere importanti.
Nemmeno la strada della diversificazione dei contenuti in base al dispositivo utilizzato sarà praticabile, recenti studi hanno indicato infatti che gli utenti “mobili” accettano, con riluttanza, a visitare un sito con contenuti “ridotti” rispetto alla versione tradizionale. La navigazione avviene solo per ragioni pratiche e temporanee, preferendo quando possibile la consultazione del sito completo.
Quindi nell'arco dei prossimi 18 mesi i siti Internet istituzionali di molte aziende, che fino a oggi hanno servito bene lo scopo di promuovere il brand, si troveranno a essere irrimediabilmente vecchi e obsoleti, incapaci di trattenere il proprio audience e facilmente scavalcabili da una concorrenza agguerrita.
Il web italiano non è mai stato così vitale: 24 milioni di utenti attivi nel settembre 2010, con una crescita dell'11% rispetto all'anno precedente. Un dato che si traduce in una penetrazione pari al 69% dell'intera popolazione italiana e che conferma come Internet sia divenuto mezzo ecumenico.
Le aziende dovranno prepararsi ad accogliere al meglio i milioni di consumatori che nei prossimi mesi useranno un tablet (magari come un iPad di Apple) per visitare i loro siti web alla ricerca di prodotti e servizi. La reputazione on line è difficile e a volte effimera, e una strategia sbagliata o anche solo un ritardo potrebbero portare a conseguenze negative nella fidelizzazione dei propri clienti. La realizzazione di siti web nel futuro dovrà tenere conto di tutte queste problematiche, o meglio, di tutte queste "opportunità".
Il cambiamento infatti non sarà necessariamente una cosa negativa, interessanti prospettive e opportunità di business e di marketing si affacceranno alle aziende più preparate a raccogliere la sfida. Ancora una vota ci vengono in aiuto delle ricerce di mercato che indicano chiaramente che il futuro dell'advertising passa per i tablet o più specificamente per iPad.
Dalla prospettiva dell’utente finale uno dei vantaggi maggiori dei dispositivi tablet come l’iPad rispetto a un laptop è la sua istantaneità: “Non si devono attendere due minuti di avvio come per un laptop. È istantaneo, e questo è un grande affare, inoltre è comodo da sfogliare sul divano mentre ci si rilassa”.
L'effetto “iPad” è dirompente sui consumatori
Un recente studio qualitativo sull'utilizzo dei tablet in Italia presentato dall'Upa - Utenti Pubblicità Associati afferma inoltre che l’iPad di Apple viene percepito come "magico" al pari delle tv nei primi anni Cinquanta per coloro che ne possiedono uno, favorendo un'esposizione più diretta al messaggio (anche pubblicitario) rispetto a quanto avviene con i computer PC tradizionali.
L'iPad ha assunto quello che gli esperti chiamano “valenza totemica”. In poche parole ha un'aura quasi magica che finisce per influenzare chi lo usa e chi gli sta intorno. L'esempio è quello dell'effetto dirompente delle prime televisioni nelle case degli italiani negli anni Cinquanta: una porta d’accesso magica a un’altra dimensione dove ci si lascia sedurre volentieri dai contenuti. Anche da quelli pubblicitari.
Nuove tecnologie come la realtà aumentata, abbinata a tecniche di marketing di prossimità offriranno inoltre inedite opportunità di promozione per i brand più innovativi.
Fidelizzazione e riconoscibilità del brand? C'è un App anche per questo
Anche la realizzazione di applicazioni per iPhone e iPad rappresenterà un potente strumento di marketing al servizio delle imprese grazie al mercato esploso con l'arrivo dell'iPhone. La capacità per una App di evocare una vera e propria esperienza del brand è molto alta, data la valenza totemica dei dispositivi.
Senza contare il fatto che per un utente avere una applicazione dedicata a un prodotto sul proprio smartphone significa “vedere e riconoscere il brand” praticamente ogni giorno e più volte al giorno, anche senza necessariamente il bisogno di interagire con esso, ottenendo sotto questo aspetto risultati migliori di una tradizionale campagna di comunicazione.
Anche la fidelizzazione al prodotto sarà molto maggiore grazie all'utilizzo delle App, perché una volta che un utente avrà installato una applicazione brandizzata – ad esempio per la prenotazione alberghiera – sul suo smartphone, questi difficilmente la cambierà a favore di un altro fornitore di servizi.
I grandi protagonisti del settore informatico (Apple, Google, Microsoft, HP, Dell, Sony, Nokia, RIM, ed altri) saranno i primi a ricevere lo tsunami chiamato “mobile”, molti si stanno infatti già preparando, riposizionandosi strategicamente, per l'arrivo della nuova era con un fondamentale approccio psicologico comune: “Questa volta non possiamo fallire”. Chi resterà a guardare rischia l'estinzione.